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Un mese fa approdava sullo scenario meneghino un ristorante nuovo, Insieme, che in poco tempo (e ve ne sarete accorti su Instagram) sta già facendo parlare di sé.
Il motivo è semplice: bellezza e savoir fair formano il connubio perfetto. A farvi da contorno non manca una bellissima aurea di passione e… amore!
I proprietari, infatti, sono i giovani Alessandro e Federica, 28 anni lui e 26 anni lei, insieme nella vita privata e, ora, anche nel lavoro. Accomunati da una fortissima passione per la (buona) cucina e gli ingredienti di qualità hanno dato vita ad un progetto ambizioso che vuole dettare nuovi canoni all’interno della bistronomie milanese.
Alessandro e Federica sono un po’ come il sole e la luna: lui milanese dalla carnagione chiara e gli occhi azzurri; di origini pugliesi e dai lineamenti e colori mediterranei lei. I loro tratti così differenti da sembrare quasi opposti si completano in quella che da sempre è una passione comune: la cucina.
Alessandro vanta infatti un curriculum di tutto rispetto, che lo ha visto lavorare accanto a grandi nomi della cucina italiana: da Antonino Cannavacciuolo a Matias Perdomo ed Elio Sironi, per fare esperienza anche presso Armani/ Ristorante. Queste diverse esperienze, tra cui una londinese sotto la guida di Jason Atherton, l’hanno portato ad elaborare un suo concetto di ristorazione, in cui ospitalità e lavoro di squadra, da un lato, e una cucina semplice e mediterranea, dall’altro lato, sono i punti cardine.
Federica, invece, proviene da un percorso universitario nel campo del Management aziendale, anni durante i quali capisce però che il suo posto è nel mondo della ristorazione. Per questo motivo, terminati gli studi e uno stage in ufficio, decide di fare esperienza della gestione della sala dall’interno, lavorando in un ristorante stellato, e conseguito la qualifica WSET livello 2 Vini e Distillati, cosa che le ha permesso di avvicinarsi ulteriormente a questo mondo.
La prima cosa che vi balzerà all’occhio sarà sicuramente il fatto che il menù non è suddiviso per portate. Ad eccezione dei dolci, infatti, gli altri piatti, in genere 12/14 in totale, non hanno una categoria precisa, in quanto si tratta di piatti, per così dire, unici. Il modello d’ispirazione è infatti quello del bistrot. I piatti sono molto curati, gli ingredienti cambiano di frequente a seconda della disponibilità e della stagionalità, il che permette di trovare sulla carta piatti mai banali, a volte anche di poco rivisitati. Inoltre, se alla base della loro filosofia c’è la predilezione per una cucina mediterranea, non mancano ingredienti “a sorpresa” o accostamenti intraprendenti (come ad esempio il piatto di gamberi, burro chiarificato, carote e passion fruit).
Il locale è il sogno di ogni instagrammer: arredi e muri dalle tonalità pastello sull’azzurro e il rosa, sedie e tavoli in legno chiaro, pareti con mattoni a vista, piatti in ceramica (frutto di Franco Fasano, noto artigiano di Grottaglie). L’atmosfera che si respira è fresca e moderna, così come amichevole, ma al tempo stesso elegante. Un ambiente che fa da perfetta cornice alla bellezza dei piatti che vengono serviti.
Sicuramente una bella ventata di aria fresca e modernità per Milano, dove l’estetica va di pari passo (cosa non scontata) alle competenze e alla bontà degli ingredienti e degli abbinamenti. Se volete fare un ripasso, vi invito a controllare la sezione “Ristoranti” delle mie stories in evidenza dove potete ritrovare passo passo tutte le portate e qualche video da far venire l’acquolina in bocca.
Un indirizzo da segnarvi, provare e sicuramente tornarci. Non vedo l’ora sia disponibile anche il servizio del pranzo!